Denti sensibili? Scopri perché succede e cosa puoi fare per risolverlo

Un gelato d’estate, una tazzina di caffè bollente o anche solo un risciacquo con acqua fredda… Se hai mai sentito una fitta improvvisa ai denti, potresti soffrire di ipersensibilità dentinale, comunemente nota come sensibilità dentale.

Un disturbo molto diffuso ma spesso sottovalutato, che può compromettere la qualità della vita quotidiana e, nei casi più gravi, nascondere problemi più profondi.

In questo articolo vediamo cos’è la sensibilità dentale, quali sono le cause, cosa dicono gli studi scientifici e, soprattutto, come si può trattare efficacemente.

Cos’è la sensibilità dentale?

 

La sensibilità dentale è una sensazione di dolore acuto e transitorio che si verifica quando la dentina (lo strato interno del dente) è esposta a stimoli esterni:

  • Termici: cibi o bevande calde e fredde

  • Chimici: cibi acidi, agrumi, vino, bibite gassate

  • Tattile/meccanici: spazzolamento, contatto con lo spazzolino o strumenti odontoiatrici

La dentina è normalmente protetta dallo smalto o dalla gengiva. Ma quando queste “barriere naturali” vengono compromesse, le terminazioni nervose del dente restano scoperte, dando origine al fastidio.


Le cause più comuni

 

Le cause della sensibilità dentale possono essere diverse. Ecco le più frequenti:

  • Erosione dello smalto: dovuta a spazzolamento aggressivo, dentifrici abrasivi o alimenti acidi

  • Recessione gengivale: spesso legata a parodontite o a spazzolamento scorretto

  • Bruxismo (digrignamento dei denti): che può consumare smalto e dentina

  • Trattamenti sbiancanti fai-da-te troppo aggressivi

  • Cure dentistiche recenti, come otturazioni profonde o detartrasi, possono temporaneamente aumentare la sensibilità

  • Carie non trattate, che espongono la dentina o la polpa del dente


Cosa dice la ricerca scientifica?

 

Uno studio pubblicato sul Journal of Dentistry ha evidenziato che oltre il 40% degli adulti ha sperimentato episodi di ipersensibilità dentinale.
Un altro studio del Journal of Clinical Periodontology sottolinea che la recessione gengivale è responsabile di oltre il 60% dei casi di sensibilità dentale persistente.

La sensibilità non è solo fastidiosa: è un campanello d’allarme.


Può indicare un danno strutturale o una condizione gengivale da trattare in tempo.


I rimedi: cosa puoi fare (davvero)

 

I rimedi “fai da te” aiutano solo parzialmente e, se non personalizzati, possono peggiorare la situazione.

Ecco cosa può aiutare davvero:

Approccio professionale:

  • Visita odontoiatrica approfondita per escludere carie, lesioni o problemi gengivali

  • Applicazioni di gel o vernici desensibilizzanti professionali

  • Laserterapia dentale, nei casi più resistenti

  • Trattamenti parodontali se la causa è una recessione gengivale

 

Igiene e abitudini a casa:

  • Utilizzo di dentifrici specifici per denti sensibili, con fluoruro stannoso o nitrato di potassio

  • Spazzolino a setole morbide e tecnica corretta di spazzolamento

  • Riduzione del consumo di alimenti acidi o zuccherati

  • In alcuni casi, bite notturni per contrastare il bruxismo


Quando prenotare una visita?

Se provi dolore anche solo bevendo un bicchiere d’acqua fredda o se la sensibilità peggiora nel tempo, non aspettare.


Ogni sintomo è un messaggio che il tuo corpo ti sta mandando.

Presso Orthosalus effettuiamo una valutazione completa delle cause della tua sensibilità dentale, con strumenti diagnostici avanzati e un approccio personalizzato per risolvere il problema alla radice.


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A presto!

Antonio Benedizione